- Cos’è lo stress da lavoro correlato?
- Valutazione del rischio da stress da lavoro correlato
- Il risarcimento danni da stress da lavoro
- Un esempio di sentenza della Cassazione
- Consulenza in caso di stress da lavoro correlato
Lo stress da lavoro correlato o SLC è una condizione di stress di natura fisica psicologica o sociale in cui versa il dipendente derivato dall’ambiente di lavoro. Come citato nell’accordo europeo del 2004 e indicato nel dall’ INAIL lo stress da lavoro correlato è “una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro”.
Sono molti i casi legati al danno da stress e alla conseguente richiesta di risarcimento del danno biologico. Di seguito, per esempio, vedremo il caso di un datore di lavoro e della condotta poco corretta a seguito dell’ infortunio sul lavoro di un suo dipendente.
Valutazione del rischio stress lavoro correlato
La valutazione per stress da lavoro correlato è considerata a seguito di un danno non patrimoniale che può essere causato da un inadempimento contrattuale oppure la sussistenza di un pregiudizio sofferto dal titolare dell’interesse leso.
Le pressioni sul lavoro possono provocare un danno psichico indipendentemente dalle lesioni fisiche. La lesione psicologica o usura psicofisica rappresenta il turbamento dell’equilibrio psicologico della persona che necessita quindi di essere correttamente calcolato.
Prima di farsi prendere dal panico e dare le dimissioni, conviene capire se le condizioni generate dal danno psicologico da stress garantiscono le basi per poter fare domanda di risarcimento danni. La richiesta di risarcimento può essere accolta solo se si è in grado di dimostrare il pregiudizio subito e di provare l’esistenza del danno, proprio come avviene anche per il danno biologico.
La documentazione necessaria per cominciare il percorso risarcitorio in caso di stress da lavoro correlato prevede:
- fogli presenza;
- turnistiche;
- ordini di servizio non attinenti al ruolo, troppo gravosi o rischiosi;
- qualsiasi documento aggiuntivo, utile a ricostruire i fatti come tabulati telefonici ed e-mail.
Stress da lavoro e il risarcimento danni
La sanzione principale prevede la condanna dell’azienda a rimuovere i fattori di stress e di adottare misure affinché la situazione non si verifichi ancora e di cessare la condotta nei confronti del dipendente in caso di mobbing.
Il risarcimento danni patrimoniali per stress da lavoro correlato prevede il rimborso delle spese mediche e perizie affrontate. Invece, il risarcimento danni non patrimoniali per stress da lavoro correlato prevede il risarcimento per danni morali, il danno esistenziale e il danno biologico.
La sentenza di danno biologico da stress: il caso
Nelle aziende medio-piccole, la notizia della malattia di un lavoratore colpisce maggiormente l’attività produttiva. Alcuni datori di lavoro, innervositi e preoccupati dalle assenze, tempestano il dipendente ammalato di telefonate e messaggi, per invitarlo a tornare al più presto in sede e riprendere il suo posto. Ma questo comportamento è legittimo?
Un un datore di lavoro ha dovuto pagare il danno biologico perché stressava un suo dipendente in malattia per farlo rientrare. Durante la malattia del dipendente, il reiterato invio di sms, ed e-mail ovvero ripetute richieste pressanti provenienti dal datore di lavoro, può comportare sofferenza psico fisica.
In un altro caso trattato dalla sezione Lavoro della Corte d’Appello di Roma una dipendente, ammalata di una patologia che aveva richiesto un lungo periodo di convalescenza, era stata destinataria di comunicazioni sistematiche e contrarie ai principi etici, da parte del datore di lavoro. Incurante della malattia, il datore aveva continuato a chiedere, quali sarebbero stati i tempi di recupero e di ripresa del servizio, condotta che ha comportato una significativa sofferenza e ansia, provocando conseguenze lesive ulteriori, suscettibili di un risarcimento del danno conseguente alla condotta descritta. La Cassazione sul tema ha affermato che il comportamento ostile del datore di lavoro dà luogo a seri disagi psicologici, psicosomatici e sociali e dà diritto al riconoscimento del danno biologico.
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